Assemblea pubblica, sabato 24 aprile,ore 16.30, Villaggio Ardeatino c/o Tripolini

LA REGIONE HA ARCHIVIATO LA RICHIESTA DI CESARO -COLLEVERDE PER COSTRUIRE IL GRANDE IMPIANTO PER BIOMETANO A RONCIGLIANO.

E’ naturalmente molto positivo il fatto che l’erede della Tosini abbia archiviato il progetto dell’ing. Baruchello, ma questo fatto non mette fine al tentativo di continuare ad usare il sito di Roncigliano per fare soldi con i rifiuti e ammorbare le popolazioni. Respinto il primo attacco dell’accoppiata Cerroni-Cesaro rimane in piedi l’ordinanza della Tosini del 31 ottobre 2019; almeno in teoria quindi gli affittuari della Pontina Ambiente potrebbero ripristinate il TMB e ricominciare l’assillo che sembrava sepolto con l’incendio del 2016. L’archiviazione  del dott. Vito Consoli è motivata con il mancato rispetto dei termini temporali per la presentazione dei documenti aggiuntivi richiesti nella prima fase del procedimento di valutazione di impatto ambientale aperto lo scorso novembre.

Questo vuol dire che nulla è stato  messo in discussione in merito alla natura del progetto, della sua pericolosità, dell’impatto su territorio e umani. Questi aspetti si sarebbero affrontati eventualmente nella conferenza dei servizi a conclusione del procedimento di VIA.

Rimane tra le ipotesi plausibili il ricorso al TAR dei signori proponenti con il rischio non trascurabile di esito favorevole per il signor padrone.

Nel frattempo potrebbero maturare i tempi per la rimessa in funzione del VII invaso sotto la nuova maschera della “Borgo Montello srl”,  anche alla luce della crisi permanente della gestione dei rifiuti romani.

A contorno di quanto detto ricordiamo che dopo il presidio di fine gennaio al Comune di Ardea con la promessa di avviare entro una settimana le pratiche del cantiere- fogne, nulla è stato fatto nel perfetto stile dell’amministrazione Savarese.

Concludendo, non si tratta solo di tenere alta la guardia sul sito di Roncigliano, ma di prendere atto del fatto che gli impianti a biometano da rifiuti, ci stanno praticamente circondando…ad Anzio uno attivo da anni, a Velletri un altro autorizzato, ad Artena un altro è a VIA, mentre si continua  a valutare l’apertura di discariche nel comune di Aprilia accanto a Montagnano.

L’arresto della Tosini ha forse fatto riflettere i burocrati regionali, ma senza mobilitazione diretta popolare, si rischiano comunque danni.

Comunicato stampa- COORDINAMENTO REGIONALE ENERGIA RIFIUTI

In merito alle notizie o considerazioni che annunciano una prossima revoca di autorizzazioni e delle procedure di VIA relative all’impianto a biometano proposto dalla società Colleverde srl notiamo che allo stato si tratta di impressioni o deduzioni prive di effetti concreti. Prendiamo atto del fatto che il nuovo funzionario dott. Vito Consoli responsabile dell’area VIA regionale ha dichiarato doverosamente l’intenzione di verificare le determinazioni dell’ing. Flaminia Tosini in ordine alle volture e alla dilazione dei termini di validità dell’AIA per il complesso impiantistico nel sito di Albano – Roncigliano, inteso come VII invaso, centrale a biogas  Semia-Green, relitto TMB ex Pontina Ambiente.

Per quanto riguarda la trasformazione del TMB in impianto di produzione di cosiddetto biometano ci viene riferito che il funzionario sopra citato avrebbe fatto capire di essere poco propenso a dare seguito alla richiesta della Colleverde srl.

A nostro avviso la cosa va fatta uscire dalla dimensione delle impressioni e delle interpretazioni, producendo atti concreti che nel caso chiudano la procedura VIA archiviando la proposta di impianto industriale per biometano liquido.

D’altra parte, se l’ing. Tosini con l’ordinanza del 31 10 2019, oltre ad autorizzare il ripristino del TMB incendiato, ha potuto archiviare il procedimento di revisione dell’AIA del 2009 iniziato nel 2015 senza particolari spiegazioni, allora si può oggi archiviare la proposta della Colleverde anche entrando nel merito dell’impianto.

Oppure l’ordinanza della Tosini non si poteva fare, come abbiamo sostenuto nel nostro ricorso al TAR, allora il procedimento VIA per il biometano della Colleverde non doveva neanche cominciare essendo l’AIA del 2009 scaduta almeno nell’agosto 2019.

Lo scrivente Coordinamento ha affrontato dal 2018 la situazione di Pontina Ambiente in seguito al contratto di locazione alla Colleverde con numerose assemblee in tutto il territorio, dai villaggi ardeatini al centro storico di Albano, nonché con un presidio presso la regione Lazio già il 28 febbraio dello scorso anno. Abbiamo rappresentato l’opposizione popolare alle soluzioni impiantistiche di varia natura nel trattamento dei rifiuti portando diverse centinaia di persone in corteo il 7 dicembre 2019 nelle vie di Albano.

Abbiamo recapitato all’area VIA regionale nel febbraio scorso un corposo documento di osservazioni inerenti l’impianto industriale in quanto tale, piuttosto che i contorni procedurali o giuridico amministrativi.

Ancora il 13 marzo scorso abbiamo praticato la piazza in Albano con una partecipata assemblea informativa ove abbiamo una volta di più chiarito il danno rappresentato per le popolazioni locali dall’impianto paventato e più in generale il pericolo per le coltivazioni agricole che usassero come ammendante il digestato uscente dagli impianti anaerobici come quello di cui si parla. In quella sede ci siamo impegnati a proseguire la mobilitazione popolare che in effetti continuiamo ad alimentare tornando in assemblea al villaggio ardeatino la prossima settimana e a Velletri agli inizi di maggio.

Crediamo sia nell’interesse pubblico impedire la costruzione del biometano a Roncigliano, ma non vanno bene gli impianti biometano analoghi, a Velletri con l’autorizzazione dell’area metropolitana già in tasca, nè quello in funzione ad Anzio, ma neanche quello di Artena oggi all’ufficio VIA regionale, abbiamo presente infine la cosa peggiore prevista nel Piano rifiuti: il maxi impianto a Colleferro con annesso biogas-biometano in cantiere per il prossimo anno, almeno in teoria.