Questa chiusura arriva con sette anni di ritardo, dopo che il 30 giugno 2016 un devastante incendio aveva distrutto il TMB al servizio del quale lavorava il VII invaso. In quel periodo era stato aperto il procedimento di revisione dell’AIA del 13/08/2009 a causa di frequenti sforamenti di inquinanti in falda, di emissioni odorigene e delle decine di violazioni di prescrizioni accertate da ARPA alla fine del 2014. Pontina Ambiente ha utilizzato questo tempo per aggirare l’interdittiva antimafia a suo carico, coperta dalla Regione Lazio, affittando il TMB alla Colleverde srl di Eraclea e il VII invaso alla Ecoambiente dello stesso gruppo COLARI di Cerroni. Nel luglio 2021 la sindaca dell’area metropolitana Virginia Raggi al culmine del fallimento della gestione dei rifiuti romani, apriva nuovamente il VII invaso con provvedimento di autorità, vestendo la funzione commissariale. Così una discarica di cui i Comuni dei Castelli si erano liberati con la raccolta differenziata porta a porta, è tornata a tormentare la vita dei cittadini. L’amministrazione “progressista” di Gualtieri ha continuato ad alimentare la devastazione emanando ben sei (6) ordinanze commissariali, portando ad oltre 600mila metri cubi i rifiuti stipati nell’invaso e abbancando ogni giorno materiale non corrispondente ai codici autorizzati, come abbiamo quotidianamente visionato in oltre 200 giorni di presidio e come certificato da Arpa. E’ successo di tutto, oltre le giuste proteste con seguito di denunce e fogli di via e le interdittive antimafia “ignorate” a lungo dalle istituzioni, il Dipartimento di Prevenzione della ASL RM6 bloccò gli sversamenti per violazione della sicurezza del lavoro; la Procura di Velletri fermò per mesi gli sversamenti in mancanza delle fideiussioni, ma i TIR hanno continuato a solcare l’Ardeatina. La Regione è stata capace nell’ottobre scorso di chiudere la Conferenza dei Servizi concedendo ad Ecoambiente il prolungamento dell’AIA volturata dalla Pontina, in presenza di un danno certificato dai prelievi dell’ARPA ogni mese fino a novembre scorso con una ventina di sforamenti degli inquinanti in falda. Infine, i rifiuti sono arrivati alla fatidica quota di 144 mt sul livello del mare. La discarica di Roncigliano però continua ad essere l’unica discarica del Lazio priva di caratterizzazione idrogeologica, con una bonifica solo annunciata ma di là da venire. Ora ECOAMBIENTE ha programmato la chiusura del VII invaso, ma nel frattempo, IV, V e VI attendono ancora il capping definitivo. Pare che il disastro provocato in 40 anni alle falde, all’ambiente e alla salute dei cittadini non basti e così Gualtieri ha deciso di regalarci l’inceneritore di Roma che dista solo qualche centinaio di metri dalla discarica.
COME SI DICEVA UNA VOLTA….MALEDETTI!! LA LOTTA CONTINUA