5 MAGGIO 2024 H.18 ,NUOVA RIUNIONE REGIONALE PER COSTRUIRE INSIEME LA MOBILITAZIONE! @ MARINO CSOA “IPo’” via del Giardino Vecchio, 1
L’assemblea regionale di venerdì 19 aprile si è tenuta dentro l’università (aula 103 della sede Marco Polo della Sapienza) in un momento in cui le università sono al centro di una attenzione particolare legata alla questione palestinese, sia per quanto riguarda lo scenario internazionale che quello più complessivo legato all’escalation che è ormai all’ordine del giorno. Come sottolineato nelle conclusioni, è difficile fare una sintesi esaustiva di un dibattito ricco, il cui obiettivo non era produrre semplici sommatorie ma verificare le condizioni per sperimentare insieme sul livello regionale una mobilitazione larga ed eterogenea che sappia impattare sulle controparti locali e anche rapportarsi con l’iniziativa nazionale necessaria.
L’importanza del luogo in cui si è tenuta l’assemblea è stata evidenziata dalle realtà studentesche che sono intervenute in apertura, raccontando le iniziative in solidarietà al popolo palestinese (e contro i bandi di cooperazione tra atenei italiani e israeliani) che si stanno articolando dentro le università italiane e alla Sapienza, nonostante la chiusura totale della rettrice Polimeni ad accogliere le richieste di studenti e studentesse. L’assemblea peraltro si è svolta nello stesso giorno del corteo promosso dai Fridays for Future, in cui si è provata a sperimentare la saldatura tra sciopero per il clima e solidarietà alla resistenza dei popoli sottoposti a guerre e sfruttamento neocoloniale, a partire da quello palestinese. A tale riguardo, altri interventi hanno sottolineato la necessità di coniugare il piano generale del contrasto al cambiamento climatico con la partecipazione alle lotte che nei territori vedono controparti individuabili (e con cui poter quindi confliggere).
Lo scopo dell’assemblea è stato infatti quello di mettere in connessione lotte sociali e territoriali verso una ipotesi di mobilitazione comune che non consideri le varie questioni come tematiche specialistiche, ma costruendo una alleanza strutturale tra tutte le vertenze territoriali, sociali, abitative, sanitarie e ambientali che innervano la città di Roma e i territori limitrofi. Il tema del governo locale, infatti, è un problema che riguarda tutti questi percorsi che necessitano di conflitto, rifiutando ipotesi di sola natura “trattativistica” e di pace sociale che non includano tutte le criticità socio-sanitarie e ambientali. Le varie realtà si sono quindi confrontate con la proposta di una mobilitazione regionale che si svolga il 16 maggio, un giorno feriale e in cui è calendarizzato il Consiglio della Giunta Regionale, e in cui pertanto si faccia sentire forte la voce delle lotte e dei territori sotto i palazzi del potere in cui si discute. Una proposta di mobilitazione autonoma, che irrompe anche in un quadro di campagna per le elezioni europee di inizio giugno in cui non intendiamo delegare le nostre istanze ad opzioni elettorali che certamente non prendono in mano le nostre bandiere, e a cui comunque non vogliamo in alcun modo affidare un ruolo di mediazione rispetto alle nostre vertenze e alle pratiche che scegliamo di mettere in atto (dalle manifestazioni a quelle di riappropriazione).
Il Movimento per il Diritto all’Abitare e Asia-Usb Roma hanno ribadito come obiettivo di lotta immediato il contrasto all’ipotesi di riforma da parte della Regione Lazio della L. 12/1999 che regolamenta l’uso e l’assegnazione del patrimonio di edilizia residenziale pubblica. La bozza di legge dell’assessore regionale Ciacciarelli (e spinta direttamente dal Governatore Rocca), se approvata, renderebbe la gestione dell’edilizia residenziale pubblica a Roma e nel Lazio assimilabile a quella privata, con contratti di affitto 4+4, aumento significativo dei canoni di locazione, decadenza dell’assegnazione per chi abbia persone con carichi pendenti nel proprio nucleo familiare e criminalizzazione sempre più dura delle occupazioni abitative e in generale di chi abbia occupato immobili e alloggi vuoti per necessità. Il percorso di opposizione alla legge e la partecipazione alla mobilitazione del 16 maggio verranno sostenute con diverse assemblee che si stanno già svolgendo nei quartieri dove sono presenti il maggior numero di case popolari.
Il percorso dell’abitare è poi intrecciato con quello riguardante la salute, e in particolare il Coordinamento Regionale Sanità che racchiude diverse vertenze e realtà presenti in assemblea. Come rappresentato dal Coordinamento stesso, questa alleanza larga ed eterogenea parte dal presupposto che il problema della salute vada ben oltre quello della sanità e della salvaguardia del Servizio Sanitario Nazionale (di cui tanto si parla senza però fare nulla). Proprio fare comprendere la natura sociale, politica e ambientale (in senso complessivo) della salute appare ancora come una delle sfide più difficili sul piano del coinvolgimento delle fasce popolari interessate, che invece propongono una forte domanda di aiuto su questioni come le liste di attesa.
Benché assenti, le realtà territoriali di Fiumicino (porto turistico grandi navi) e Pietralata (stadio della Roma – consumo di suolo) hanno tenuto a comunicare il loro impegno in iniziative locali, incentrate sulla opposizione alle grandi opere inutili e impattanti che realizzano un modello economico fondato sullo sfruttamento ecologico e sociale dei territori. Un approccio d’altronde ben esemplificato da vicende quali quella dei biodigestori, dell’inceneritore di Roma e Santa Palomba, e del raddoppio dell’acquedotto del Peschiera. Quest’ultimo, vale la pena evidenziarlo, è stato prospettato da ACEA per aumentare la portata idrica alla città metropolitana in vista del Giubileo e del maggiore afflusso di turismo che è stato previsto per l’evento, come ricordato dalle compagne di Balia dal collare attive nella provincia di Rieti. La stessa #ACEA, peraltro, è parte trainante nella realizzazione e gestione dell’inceneritore voluto dal sindaco e commissario straordinario ai rifiuti Roberto Gualtieri, nonché negli accordi con il colosso israeliano dell’acqua che usa le risorse idriche come ulteriore strumento di occupazione, controllo e depauperamento del popolo palestinese.
Sempre su questa falsariga la Rete Ecosistemica Roma ha presentato un piano vertenziale nei confronti del #ComunediRoma in relazione al piano di adattamento climatico che sta stilando, e che tuttavia non tiene adeguatamente conto di questioni come il consumo di suolo. La stessa Rete ha proposto la partecipazione a una carovana in bicicletta che si terrà il 22 giugno toccando vari luoghi simbolici degli assalti speculativi alla città, dal lago della SNIA al Bilancione minacciato a Fiumicino dal nuovo progetto di porto turistico. Infine, in chiusura dell’assemblea sono stati ricordati i percorsi in atto contro il DDL concorrenza che incentiva la privatizzazione delle risorse pubbliche strategiche (dalla vendita degli usi civici alla dismissione delle Poste e di Tim), nonché la mobilitazione del 18 maggio sotto la sede del Ministero dell’Ambiente promossa dalla rete Fuori Dal Fossile contro la devastazione ambientale, la gestione predatoria delle risorse energetiche e il clima di guerra in cui il Governo e i suoi alleati tentano di avvilupparci.
Per costruire insieme il percorso di mobilitazione regionale del 16 maggio ci sarà una nuova riunione il 5 maggio a Marino alle h.18