Gualtieri ha paura di non rispettare il cronoprogramma del maxi bruciamonnezza, così ha affidato ad Invitalia, per 70 000 euro, la gestione della parte finale del percorso autorizzativo. Quindi il commissario e la sua amministrazione si dichiarano incapaci di completare il disastro iniziato e chiede aiuto.
Nell’affidamento a Invitalia c’è tutto, ma manca la Valutazione di Impatto Ambientale. Se Gualtieri intende provare a toglierci la parola saltando o cucinando nel suo retrobottega un atto dovuto ed essenziale noi pretendiamo, invece, una VIA autentica, con una conferenza di servizi vera e non come la farsa che si è dimostrata la Valutazione ambientale strategica (VAS) messa su da Gualtieri per approvare il suo piano rifiuti di Roma.
Dopo 40 anni di discarica a Roncigliano, la compromissione delle falde idriche, il fallimento del gassificatore di Cerroni, la coppia Gualtieri-Palermo (A.D. di ACEA) tenta di assestare il colpo definitivo all’area pedemontana dei Castelli romani già area agricola di particolare pregio come recita il PTPR. Fatte valanghe di chiacchiere su riscaldamento globale, economia circolare, transizione verde, questi uomini del progresso ci vogliono imporre 600mila t di monnezza romana tal quale bruciata più di 33 anni sotto il nostro naso.
Con l’inceneritore mortifero, il secondo stadio della Roma, il porto croceristico a Fiumicino e il raddoppio dell’emunzione delle sorgenti del Peschiera, il Comune di Roma e l’ACEA piegano l’area metropolitana alla logica del profitto e del turismo parassitario, predatorio e nocivo.
FERMIAMO BULLI ISTITUZIONALI E MANAGER RAMPANTI FACENDO CRESCERE LA NOSTRA GIUSTA MOBILITAZIONE CONTRO I CANTIERI IN ARRIVO
Unione dei Comitati contro l’Inceneritore