Il cronoprogramma dell’ultimo cammino per l’acquisizione del Provvedimento Autorizzativo Unico Regionale ( PAUR ) termina il 24 dicembre. Subito dopo partirebbe il cantiere. Oggi, acquisiti sbrigativamente i pareri degli enti e le osservazioni dei cittadini, quindi anche le nostre, il commissario straordinario Gualtieri, credibilmente, cestinerà tutte le obiezioni e le contestazioni perchè la legge gli da questo potere. Fatti salvi tutti i ricorsi presentati al TAR e Procura, spetta ancora alla mobilitazione popolare rispondere all’arrogante prepotenza del ras di turno. In gloria del giubileo e in forza di un’inventata, ma permanente crisi dei rifiuti a Roma, non trovano di meglio che imporre al territorio dei Castelli e della pedemontana, Ardea Pomezia, uno smisurato produttore di veleni in tutte le forme: aeriformi, liquidi e solidi. Per bruciare le famose 600.000 t/anno di rifiuti romani in veste tal quale, verranno emesse per i prossimi trentanni centinaia di migliaia di tonnellate di anidride carbonica. Quindi nel 2050, anno della neutralità carbonica, gli eredi di Gualtieri ritireranno il premio per i migliori sabotatori del reame. Dall’alto degli 85 metri dei camini usciranno centinaia di tonnellate di ossidi che torneranno alle terre più o meno circostanti. Saranno necessarie quantità insopportabili di acqua. Alla fine saranno necessarie nuove discariche per mettere a dimora 150.000 t. di scorie e 20.000 t. di ceneri leggere. Anche sotto il profilo economico i conti non tornano: Acea sostiene che nei 30 anni incasserà 7 miliardi estorcendo circa 5 miliardi di TARI ai romani, mentre solo 2 miliardi dalla vendita di energia e recupero dagli scarti. Dalla lettura del progetto possiamo affermare che le turbine non produrranno i 68 MW e che larga parte degli scarti finiranno in discarica. Grazie al contratto capestro firmato da Gualtieri ACEA recupererà i mancati introiti tramite un contributo incrementale della TARI, PER LA GIOIA DEL POPOLO ROMANO