Sabato 1 marzo ore 10.00 corteo alla regione Lazio

L’ARPA HA COMPLETATO I PRELIEVI INTORNO ALLA DISCARICA, ACEA COMINCIA I LAVORI PER L’ACQUEDOTTO AI VILLAGGI, MA L’INCENERITORE INCOMBE

MARTEDI’ 25 FEBBRAIO ore 18 c/o TRIPOLINI VILLAGGIO ARDEATINO via VILLAGGIO Ardeatino n.16 ASSEMBLEA VERSO CORTEO 1°MARZO ALLA REGIONE

Dopo il presidio del 24 gennaio la direttrice generale ing.ra Wanda d’Ercole, tecnici dell’ARPA e funzionari dell’ufficio bonifiche ci hanno ricevuto presso la direzione generale della Regione e ci hanno confermato il quadro preoccupante di inquinamento delle falde idriche della discarica sia per metalli pesanti sia per idrocarburi cloroderivati. I prelievi intorno alla discarica a monte e a valle confermeranno che l’inquinamento è dovuto alla discarica e non ad altro. Entro due mesi i risultati delle analisi saranno sottoposti al dott. Sappa dell’Università Sapienza che dovrà indicare i valori del fondo naturale e antropico.

A QUESTO PUNTO LA REGIONE CI DOVRA’ DIRE SE RONCIGLIANO E’ SITO A PARTICOLARE RISCHIO AMBIENTALE, FIN DOVE ARRIVERA’ L’AREA DI RISPETTO E SE INVESTIRA’ L’AREA DELL’INCENERITORE.

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Lunedì 10 febbraio, incontro con il sindaco Borelli

Il 10 febbraio alle 17,30 incontreremo il sindaco di Albano Massimiliano Borelli. Chiederemo risposte su diverse questioni per le quali è territorialmente competente. 1) Da un lato in merito al procedimento, avviato con ingiustificabile ritardo dalla Regione, che dovrebbe mettere in sicurezza gli invasi dismessi e porre fine all’inquinamento prodotto in quarant’anni dalla gestione criminale della discarica di Roncigliano. A parere della Regione il Comune dovrebbe gestire la relativa Conferenza di Servizi. 2) Dall’altro in merito alle conseguenze prodotte dalla decisione del sindaco della Capitale, commissario straordinario al giubileo e ai rifiuti, di realizzare un mega inceneritore di rifiuti indifferenziati tal quali a S. Palomba, su un terreno acquistato da AMA nell’ultimo lembo del IX municipio, a 800 metri dalla discarica e a confine con il territorio di Albano. In proposito, chiederemo a Borelli notizie e accertamenti sulla consistenza della recente ricerca catastale di LabUr, da cui risulterebbero incongruenze circa la posizione dei confini storici tra il territorio di Albano e il terreno acquistato da AMA, originariamente costituiti dal fosso demaniale di Cancelliera; sta di fatto che ora il percorso naturale del fosso risulta abusivamente deviato all’interno del terreno AMA e non segna più in quel tratto il confine territoriale tra Albano e Roma. Lo stesso LabUr ha sollecitato il sindaco di Albano a indagare e accertare la veridicità delle carte che da sole farebbero saltare i piani di Gualtieri. Forse non sapremo mai chi e quando abbia commesso l’abuso ma sappiamo che AMA e Gualtieri ne stanno approfittando per considerare il fosso naturale come semplice “opera idraulica,” quindi non più soggetta ai vincoli del demanio. Tanto è bastato ad AMA per chiedere la demanializzazione e poter spostare ulteriormente il fosso ai margini dell’area interessata all’inceneritore. Intanto, dopo la presentazione in pompa magna del progetto definitivo redatto da Acea che nessuno di noi ha potuto vedere, i tempi fissati dal cronoprogramma per l’inizio della realizzazione dell’inceneritore slittano sempre più avanti, sotto la pressione delle tante criticità emerse e dell’opposizione di decine di comitati. Ora Galtieri ha spostato a marzo prossimo l’avvio dei lavori, incurante della mole di irregolarità amministrative, di bugie sul reale impatto del forno e sui costi che graveranno sui cittadini romani.  Ancora non sappiamo se potremo visionare il piano economico finanziario e il progetto definitivo e se sarà resa pubblico l’iter della Valutazione di Impatto Ambientale. Ma sappiamo molto bene che la pretesa cattura della CO2 è di fatto inesistente, che il recupero di energia termica per riscaldamento è ridicolo e che la favola del “Parco dell’economia circolare” è un misero tentativo di nascondere l’inquinamento scaricato nell’ambiente dai due camini per oltre tre decenni. Sulle popolazioni coinvolte incombe dunque la minaccia di un disastro ambientale e sanitario che andrebbe a sommarsi a quello già prodotto in quarant’anni dalla vicina discarica di Albano. La richiesta alle direzioni regionali Ambiente e Rifiuti votata ad Albano, langue da tempo. Per questo, dopo il nostro recente presidio sotto la sede regionale, nel corso del quale tutti i tecnici informati e la dirigente si sono eclissati tra congedi e missioni, abbiamo chiesto e ottenuto un nuovo incontro e saremo in via di Campo Romano il 14 febbraio alle 11 con la dirigente Wanda D’Ercole, dalla quale attendiamo risposte e decisioni sulla messa in sicurezza della discarica e sull’istanza presentata dal Comune di Albano.

Prossime assemblee pubbliche in preparazione del 7 Dicembre al Campidoglio

 VENERDI’ 22 NOVEMBRE ORE 16,00 PIAZZA S.PIETRO ALBANO

 VENERDI’ 29 NOVEMBRE ORE 16,00 VILLAGGIO ARDEATINO

 DUE ASSEMBLEE PUBBLICHE CONTRO L’INCENERITORE

VERSO IL 7 DICEMBRE AL CAMPIDOGLIO

INVITALIA ha affidato con procedura spericolata i servizi di verifica del piano economico finanziario e del progetto definitivo del grande brucia monnezza e noi li impugneremo quando potremo conoscerli. Ad ora non c’è traccia di convocazione di conferenze dei servizi per la valutazione ambientale. Questo significa che né le popolazioni circostanti, né le amministrazioni locali potranno aprire bocca su questo catastrofico impianto.

Abbiamo ancora sotto gli occhi le devastazioni di Valencia e le informazioni che danno il 2024 come l’anno più caldo nell’epoca storica e a seguire la necessità di frenare il riscaldamento globale. E’ evidente che l’inceneritore di Gualtieri, ACEA, Caltagirone fa il preciso contrario di ciò che sarebbe da tutti auspicato.

Definire l’inceneritore come parco delle energie circolari significa avere una faccia di bronzo unica. Questo ingombrante arnese brucerà 600.000 t di rifiuto tal quale romano per 33 anni emettendo quantità industriali di anidride carbonica, consumerà quantità indefinite di metano, emetterà adeguate tonnellate di ossidi di zolfo e azoto e alla fine 149.000 t di scorie e di polveri sottili da definire e da stoccare comunque in discariche. Come parco delle energie rinnovabili non c’è male.

Il sindaco di Roma, ACEA, regione insieme all’inceneritore vogliono avviare altri grandi affari dallo stadio della roma, al porto croceristico di Fiumicino, al raddoppio del Peschiera e via distruggendo, mentre non applicano il piano casa e non ostacolano l’aumento vertiginoso degli affitti, sempre in gloria del giubileo. Insieme ai comitati che si oppongono a queste opere inutili e nocive saremo in Campidoglio il 7 dicembre dalle ore 15, dobbiamo dare un’adeguata RISPOSTA POPOLARE.

 UNIONE DEI COMITATI CONTRO L’INCENERITORE

Sabato 12 ottobre dalle 15.30 da Piazza Mazzini, Albano Laziale, corteo contro l’inceneritore e le grandi opere inutili e dannose

Gualtieri ha paura di non rispettare il cronoprogramma del maxi bruciamonnezza, così ha affidato ad Invitalia, per 70 000 euro, la gestione della parte finale del percorso autorizzativo. Quindi il commissario e la sua amministrazione si dichiarano incapaci di completare il disastro iniziato e chiede aiuto.

Nell’affidamento a Invitalia c’è tutto, ma manca la Valutazione di Impatto Ambientale. Se Gualtieri intende provare a toglierci la parola saltando o cucinando nel suo retrobottega un atto dovuto ed essenziale noi pretendiamo, invece, una VIA autentica, con una conferenza di servizi vera e non come la farsa che si è dimostrata la Valutazione ambientale strategica (VAS) messa su da Gualtieri per approvare il suo piano rifiuti di Roma.

Dopo 40 anni di discarica a Roncigliano, la compromissione delle falde idriche, il fallimento del gassificatore di Cerroni, la coppia Gualtieri-Palermo (A.D. di ACEA) tenta di assestare il colpo definitivo all’area pedemontana dei Castelli romani già area agricola di particolare pregio come recita il PTPR. Fatte valanghe di chiacchiere su riscaldamento globale, economia circolare, transizione verde, questi uomini del progresso ci vogliono imporre 600mila t di monnezza romana tal quale bruciata più di 33 anni sotto il nostro naso.

Con l’inceneritore mortifero, il secondo stadio della Roma, il porto croceristico a Fiumicino e il raddoppio dell’emunzione delle sorgenti del Peschiera, il Comune di Roma e l’ACEA piegano l’area metropolitana alla logica del profitto e del turismo parassitario, predatorio e nocivo.

FERMIAMO BULLI ISTITUZIONALI E MANAGER RAMPANTI FACENDO CRESCERE LA NOSTRA GIUSTA MOBILITAZIONE CONTRO I CANTIERI IN ARRIVO

Unione dei Comitati contro l’Inceneritore

Sabato 15 giugno ore 17.30, Assemblea pubblica all’ingresso di Villaggio Ardeatino

Assemblea pubblica sui seguenti argomenti:

1) ACEA HA COMUNICATO L’INIZIO DELLE ATTIVITA’ PER L’ACQUEDOTTO DEI VILLAGGI, MA NOTIFICA CHE IN ASSENZA DI FOGNATURE NON SARANNO POSSIBILI ALLACCI.

2) CAPIRE CHE FINE HANNO FATTO FINANZIAMENTI E PROGETTI DELLE FOGNE, DA TEMPO PRESSO IL COMUNE DI ARDEA.

3) NUOVE INIZIATIVE CONTRO L’INCENERITORE DI GUALTIERI-ACEA IN ZONA E A ROMA.

Corteo contro l’inceneritore e le grandi opere inutili e dannose, 16 maggio ore 17, dalla metro Garbatella alla Regione Lazio

Info organizzativa:  per andare tutti insieme, è stato organizzato un bus che partirà alle ore 15 davanti alla discarica, chiunque voglia prenotare il posto , può farlo al numero 3405555372 Simona

Entro il mese scadrà il tempo della gara falsa per il diabolico impianto, poi sono previsti altri mesi per la verifica della proposta e la stesura del progetto definitivo, la firma del contratto ci sarà in estate e poi la compatibilità ambientale, ma tutti questi passaggi avverranno nella blindata struttura commissariale. La voce dei cittadini sarà tacitata e la monnezza rimarrà nelle strade romane. L’inizio del cantiere è previsto per l’inizio dell’inverno, dobbiamo utilizzare questo tempo per far crescere la nostra vertenza anche nella città alleandoci con le altre vertenze che si muovono per il benessere dei cittadini e contro le logiche del profitto che soffocano la nostra vita. ALLORA SAREMO IN CORTEO CON CHI LOTTA PER UNA CASA AD UN AFFITTO RAGIONEVOLE, CONTRO IL CONSUMO DEVASTANTE DEL SUOLO (stadi, porti…etc.), PER UNA SANITA’ PUBBLICA SEMPRE PIU’ AGGREDITA DALLE PRIVATIZZAZIONI. Ci vogliono imporre una macchina devastante che incrementa il riscaldamento globale, che inquina l’aria e le acque, che produce altre scorie e altre discariche, perchè non trovano conveniente fare una buona differenziata ed un onesto recupero di materia. Si capisce come sia stato possibile per l’AMA pagare il terreno almeno tre volte il valore di mercato, perchè la logica del piano dei rifiuti di Gualtieri sta nel furto del denaro e della salute dei cittadini.

ANDIAMO IL 16 ALLA REGIONE, MA DOVREMO POI TORNARE AL CAMPIDOGLIO, ALLA CITTA’ METROPOLITANA E ALL’ACEA, CI ATTENDONO STAGIONI DI MOBILITAZIONE, L’INCENERITORE NON DEVE ESSERE COSTRUITO.

Report dell’assemblea cittadina del 19 aprile all’università

 5 MAGGIO 2024 H.18 ,NUOVA RIUNIONE REGIONALE PER COSTRUIRE INSIEME LA MOBILITAZIONE!  @ MARINO CSOA “IPo’” via del Giardino Vecchio, 1

L’assemblea regionale di venerdì 19 aprile si è tenuta dentro l’università (aula 103 della sede Marco Polo della Sapienza) in un momento in cui le università sono al centro di una attenzione particolare legata alla questione palestinese, sia per quanto riguarda lo scenario internazionale che quello più complessivo legato all’escalation che è ormai all’ordine del giorno. Come sottolineato nelle conclusioni, è difficile fare una sintesi esaustiva di un dibattito ricco, il cui obiettivo non era produrre semplici sommatorie ma verificare le condizioni per sperimentare insieme sul livello regionale una mobilitazione larga ed eterogenea che sappia impattare sulle controparti locali e anche rapportarsi con l’iniziativa nazionale necessaria.

 L’importanza del luogo in cui si è tenuta l’assemblea è stata evidenziata dalle realtà studentesche che sono intervenute in apertura, raccontando le iniziative in solidarietà al popolo palestinese (e contro i bandi di cooperazione tra atenei italiani e israeliani) che si stanno articolando dentro le università italiane e alla Sapienza, nonostante la chiusura totale della rettrice Polimeni ad accogliere le richieste di studenti e studentesse. L’assemblea peraltro si è svolta nello stesso giorno del corteo promosso dai Fridays for Future, in cui si è provata a sperimentare la saldatura tra sciopero per il clima e solidarietà alla resistenza dei popoli sottoposti a guerre e sfruttamento neocoloniale, a partire da quello palestinese. A tale riguardo, altri interventi hanno sottolineato la necessità di coniugare il piano generale del contrasto al cambiamento climatico con la partecipazione alle lotte che nei territori vedono controparti individuabili (e con cui poter quindi confliggere).

Lo scopo dell’assemblea è stato infatti quello di mettere in connessione lotte sociali e territoriali verso una ipotesi di mobilitazione comune che non consideri le varie questioni come tematiche specialistiche, ma costruendo una alleanza strutturale tra tutte le vertenze territoriali, sociali, abitative, sanitarie e ambientali che innervano la città di Roma e i territori limitrofi. Il tema del governo locale, infatti, è un problema che riguarda tutti questi percorsi che necessitano di conflitto, rifiutando ipotesi di sola natura “trattativistica” e di pace sociale che non includano tutte le criticità socio-sanitarie e ambientali. Le varie realtà si sono quindi confrontate con la proposta di una mobilitazione regionale che si svolga il 16 maggio, un giorno feriale e in cui è calendarizzato il Consiglio della Giunta Regionale, e in cui pertanto si faccia sentire forte la voce delle lotte e dei territori sotto i palazzi del potere in cui si discute. Una proposta di mobilitazione autonoma, che irrompe anche in un quadro di campagna per le elezioni europee di inizio giugno in cui non intendiamo delegare le nostre istanze ad opzioni elettorali che certamente non prendono in mano le nostre bandiere, e a cui comunque non vogliamo in alcun modo affidare un ruolo di mediazione rispetto alle nostre vertenze e alle pratiche che scegliamo di mettere in atto (dalle manifestazioni a quelle di riappropriazione). Leggi tutto “Report dell’assemblea cittadina del 19 aprile all’università”