Sabato 5 agosto, assemblea aperta,facciamo il punto sull’inceneritore per darci i nuovi appuntamenti, piazza S.Pietro, Albano,ore 18.00

Come era facile prevedere la V sezione del TAR Lazio ha respinto tutti i ricorsi presentati da cittadini, comuni e associazioni, salvo uno inoltrato di recente. Già nella sentenza del processo contro Cerroni e sodali nel 2018 e poi altre volte nella vicenda del VII invaso i giudici hanno intonato la litania dell’emergenza rifiuti di Roma da risolvere ricorrendo all’impiantistica industriale di tutti i tipi: discariche, TMB, inceneritori, biodigestori etc. Ma questa volta c’è il giubileo e Gualtieri è il suo commissario, e anche ai rifiuti, ci ha pensato per un anno, poi il colpo di genio: un grande inceneritore, il più grande possibile, il più lontano possibile da casa sua. Ai giudici è stato fatto notare che il giubileo finirebbe il 31 dic. 2025 e che l’ineffabile sindaco ha garantito l’entrata in funzione del mostro nell’ottobre del 26 con le orde pellegrine già a casa. Hanno controdedotto i giudici che ci sarebbe una tolleranza di un anno, quando i pellegrini zozzoni continueranno a devastare l’urbe, quindi l’inceneritore ci vuole comunque. Circa l’impatto del grande forno dicono i giudici che non li riguarda, gli effetti saranno valutati in sede di erogazione dell’AIA. Questa per noi è una notizia, i poteri commissariali non travolgono la procedura VIA. Staremo a vedere e saremo finalmente pronti a confrontarci con i numeri di un progetto che fino ad oggi ci è stato nascosto. Vedremo i consumi idrici, le emissioni gassose, i rilasci di tutti i tipi, le ceneri e le discariche per contenerle, le mutazioni microclimatiche imposte dalla combustione, la gestione dei flussi dei rifiuti in arrivo, scopriremo quanta CO2 verrà prodotta e i meravigliosi meccanismi di cattura e di trasporto nei lontani luoghi di stoccaggio. Gualtieri dice che a fine agosto aprirà la gara e vedremo se oltre ACEA si presenterà qualcun altro. Da settembre in poi dovrà crescere la mobilitazione di massa sapendo che i soliti pezzi di carta da sottoporre ai soliti giudici non sconfiggeranno la politica idiota del sindaco. Roma è sommersa dai rifiuti ORA e non nel 2026, non sono bastate sette ordinanze e riempire il VII INVASO a Roncigliano, dalla Raggi a Gualtieri non si sono accorti che mancano i mezzi, mancano i lavoratori, che le officine non riparano, che gli appalti erano fatti con i piedi, che tutti rubavano. L’inceneritore secondo loro domani risolverà, secondo noi avvelenerà di più la nostra vita.

LA LOTTA DOVRA’ ESSERE ADEGUATA ALLE DIMENSIONI DELLO SCEMPIO IN ARRIVO.

Contro la campagna pro biometano del 17 aprile al comune di Albano

L’INCENERITORE DI ROMA A S.PALOMBA VA IMPEDITO E NON BASTA UN BEL CORTEO, GLI IMPIANTI A BIOGAS-BIOMETANO NON SONO UNA ALTERNATIVA E FANNO UGUALMENTE SCHIFO.

Il sindaco Gualtieri sta sottoponendo ad una, da lui nominata, commissione tecnica la dichiarazione di interesse di ACEA per la costruzione dell’impianto. Questa commissione è un’invenzione non prevista dalla legislazione ambientale, funzionale solo ad escludere una qualsiasi presa di parola dei cittadini, in più, a distanza di un anno non è dato conoscere uno straccio di progetto. Visto che si tratta di un attentato alla salute, all’intelligenza e alle prerogative minime di chi dovrebbe sopportare lo scempio, è meglio nascondere le carte. L’inceneritore non va bene perché è dannoso alla salute, punto! La questione è che vogliono bruciare quasi un milione di tonnellate di rifiuti, consumare quasi un milione di mcubi di acqua in un’area in crisi idrogeologica da decenni, spendere quasi un miliardo di soldi pubblici, perché ACEA è al 51% del comune di Roma. Tutto questo si vuole fare qui, con la pretesa di far sparire rifiuti mentre invece ne verranno prodotti altri e più pericolosi (ceneri tossiche). Leggi tutto “Contro la campagna pro biometano del 17 aprile al comune di Albano”

Corteo sabato 25 marzo dalle ore 15.30, piazza Mazzini Albano

L’INCENERITORE DI GUALTIERI INTERESSA SOLO ACEA PER NOI VA CANCELLATO

SABATO 25 MARZO DALLE ORE 15,30 PIAZZA MAZZINI ALBANO- PIAZZA DI CORTE ARICCIA CORTEO CITTADINO

E’ passato quasi un anno da quando Gualtieri ha tirato fuori dal cappello la grande soluzione per i rifiuti di Roma. Un mega inceneritore da piazzare il più lontano possibile dalla città. Bruciare 600mila tonnellate di rifiuti indifferenziati ogni anno per almeno un ventennio e a solo qualche centinaio di metri dalla discarica di Roncigliano affondata con 6 ordinanze commissariali dal medesimo Gualtieri è sicuramente un colpo di genio. Non siamo noi i NIMBY, quelli che vogliono le schifezze nel giardino del vicino, sono proprio quelli come Gualtieri a praticare questo giochino. Sono proprio impianti nocivi come questo che, generando inquinamento dell’aria, emissioni nocive, nuove discariche di servizio, consumi abominevoli di acqua e di vapori a centinaia di gradi provocano danni irreversibili le cui conseguenze oltre a devastare i territori circostanti nel raggio minimo di 9- 10 km contribuiscono a livello globale ai disastri ambientali e ai cambiamenti climatici in corso. Dopo tanti allarmi sullo stato di salute del pianeta e tante belle parole sulla “transizione green” è palese che costruire un inceneritore vada nella direzione di peggiorare la situazione. Come il sindaco di Roma e AMA intendano gestire i rifiuti nel prossimo futuro è chiarito dalla spesa di 600 milioni in cassonetti che continueranno a fare architettura urbana nella capitale, mentre la differenziata è ferma al 40%. Oltre ai ricorsi al TAR spesso abbattuti dai giudici regionali con motivazioni discutibili, è sempre più improcrastinabile la più forte mobilitazione popolare per rendere manifesta l’opposizione di tutti noi a questo scempio. E’ chiara la volontà di chiudere la bocca ai cittadini, altrettanto chiara dovrà essere la volontà popolare di rispedire al mittente questo mortifero progetto che ha il solo scopo di moltiplicare ricchezza nelle tasche di pochi e condannare interi territori e la salute di migliaia di cittadini. Facciamo appello a tutte le popolazioni, alle associazioni e comitati territoriali a partecipare alla costruzione del necessario fronte di opposizione sociale a cominciare dalla manifestazione di sabato 25 marzo che partirà dalle ore 15.30 dalla centrale piazza Mazzini di Albano.

Comunicano la propria adesione: Coordinamento Regionale Rifiuti, Presidio permanente contro la discarica di Roncigliano, Coordinamento Regionale Sanità, Rete Tutela Roma Sud, Comitato No Inceneritore a Santa Palomba, Comitato Risanamento Ambientale, Forum Ambientalista, Movimento per il diritto all’abitare.

Alla fine Gualtieri non può più mandare i rifiuti di Roma a Roncigliano, ora la discarica è ufficialmente esaurita

Questa chiusura arriva con sette anni di ritardo, dopo che il 30 giugno 2016 un devastante incendio aveva distrutto il TMB al servizio del quale lavorava il VII invaso. In quel periodo era stato aperto il procedimento di revisione dell’AIA del 13/08/2009 a causa di frequenti sforamenti di inquinanti in falda, di emissioni odorigene e delle decine di violazioni di prescrizioni accertate da ARPA alla fine del 2014. Pontina Ambiente ha utilizzato questo tempo per aggirare l’interdittiva antimafia a suo carico, coperta dalla Regione Lazio, affittando il TMB alla Colleverde srl di Eraclea e il VII invaso alla Ecoambiente dello stesso gruppo COLARI di Cerroni. Nel luglio 2021 la sindaca dell’area metropolitana Virginia Raggi al culmine del fallimento della gestione dei rifiuti romani, apriva nuovamente il VII invaso con provvedimento di autorità, vestendo la funzione commissariale. Così una discarica di cui i Comuni dei Castelli si erano liberati con la raccolta differenziata porta a porta, è tornata a tormentare la vita dei cittadini. L’amministrazione “progressista” di Gualtieri ha continuato ad alimentare la devastazione emanando ben sei (6) ordinanze commissariali, portando ad oltre 600mila metri cubi i rifiuti stipati nell’invaso e abbancando ogni giorno materiale non corrispondente ai codici autorizzati, come abbiamo quotidianamente visionato in oltre 200 giorni di presidio e come certificato da Arpa. E’ successo di tutto, oltre le giuste proteste con seguito di denunce e fogli di via e le interdittive antimafia “ignorate” a lungo dalle istituzioni, il Dipartimento di Prevenzione della ASL RM6 bloccò gli sversamenti per violazione della sicurezza del lavoro; la Procura di Velletri fermò per mesi gli sversamenti in mancanza delle fideiussioni, ma i TIR hanno continuato a solcare l’Ardeatina. La Regione è stata capace nell’ottobre scorso di chiudere la Conferenza dei Servizi concedendo ad Ecoambiente il prolungamento dell’AIA volturata dalla Pontina, in presenza di un danno certificato dai prelievi dell’ARPA ogni mese fino a novembre scorso con una ventina di sforamenti degli inquinanti in falda. Infine, i rifiuti sono arrivati alla fatidica quota di 144 mt sul livello del mare. La discarica di Roncigliano però continua ad essere l’unica discarica del Lazio priva di caratterizzazione idrogeologica, con una bonifica solo annunciata ma di là da venire. Ora ECOAMBIENTE ha programmato la chiusura del VII invaso, ma nel frattempo, IV, V e VI attendono ancora il capping definitivo. Pare che il disastro provocato in 40 anni alle falde, all’ambiente e alla salute dei cittadini non basti e così Gualtieri ha deciso di regalarci l’inceneritore di Roma che dista solo qualche centinaio di metri dalla discarica.

COME SI DICEVA UNA VOLTA….MALEDETTI!! LA LOTTA CONTINUA