Discarica a Colle del Sole, la Provincia dice “no” al progetto

Fonte: Latinaoggi

Aprilia – Gli uffici della Provincia hanno valutato la richiesta arrivata dalla società Ecosicura dando risposta negativa

Il settore Ecologia e Ambiente della Provincia di Latina rende note le “Osservazioni” inviate alla Regione Lazio- Politiche ambientali e ciclo dei rifiuti. Area valutazione impatto ambientale, sulla procedura di Valutazione  Impatto Ambientale, ai sensi dell’art. 27 bis, parte II  del   D. Lgs. 152/2006, sul progetto di “Deposito residui innocui derivanti da impianti di trattamento, recupero e valorizzazione rifiuti in loc. Colle del Sole”  nel Comune di Aprilia , trasmessa dalla Direzione Regionale Politiche Ambientali e Ciclo dei Rifiuti -Area di Valutazione di Impatto Ambientale. La società proponente è la  Ecosicura srl. Per l’ente la risposta è no, in quanto il progetto non rientra in quelli previsti dal piano dei rifiuti.

Nel documento la Provincia di Latina fa rilevare che “le definizioni “residui innocui” e “deposito residui” non trovano alcun riscontro in quelle contenute nei DD. lgs. 152/2006 e 36/2003, pertanto non qualificano immediatamente l’oggetto dell’istanza. Dall’esame della documentazione si evince che trattasi di una discarica per rifiuti non pericolosi, ai sensi del D.Lgs. 36/2003 art.2 lett. g),  e per tale questa Provincia ha proceduto all’istruttoria.” E aggiunge: “risulta confusa l’impostazione del procedimento da parte di codesto Ente, che cita in oggetto l’avvio di una istanza VIA e nel testo della nota stessa, richiama l’art. 27 bis del D.lgs. 152/2006, sebbene le tempistiche di trasmissione degli atti non rispondano a quelli stabiliti dallo stesso articolo. Comunque questa Provincia ha proceduto all’istruttoria secondo l’art. 27 bis, valutando che dalla lettura dello stesso emerge che non ci sia la facoltà di procedere a svolgere i due procedimenti VIA e AIA separatamente”. La Provincia di Latina ha dato, quindi, alla richiesta un responso negativo, in quanto carente di documentazione oltre a porsi dubbi sulla legittimità della domanda. L’Ente di Via Costa, non esclude poi che ci sia conflittualità con il Piano Provinciale per lo smaltimento dei Rifiuti e la stessa Disciplina della gestione dei rifiuti della Regione Lazio ai sensi della L.R. n. 27/98.

“La Provincia di Latina, – ribadisce, infatti, il documento del Settore Ecologia e Ambiente della Provincia di Latina- ai sensi della L.R. n.38/95, con deliberazione del Consiglio Provinciale n°71, assunta in data 30.09.1997, ha adottato il Piano Provinciale di smaltimento dei rifiuti solidi urbani ed assimilabili. Il suddetto piano, oltre a contenere l’analisi e studi del contesto ambientale e del bacino di utenza della Provincia, relaziona circa il fabbisogno dello smaltimento, nonché sulla realizzazione di un sistema integrato per il trattamento e lo smaltimento dei rifiuti, al contempo, individuando le aree idonee alla localizzazione degli impianti di smaltimento dei rifiuti. La Regione Lazio, con un successivo intervento normativo, L.R. n° 27 del 09.07.1998, recante la “Disciplina della gestione dei rifiuti”, ha provveduto alla riformulazione della normativa in materia . Il Consiglio Regionale con delibera 10.07.2002 n.112, approvava, in ossequio alla su richiamata L.R. n.27/98, il Piano per la gestione dei rifiuti a valenza regionale, con il quale individuava le unità territoriali omogenee, coincidenti con i confini provinciali, quale base per il dimensionamento dei sistemi di recupero e smaltimento dei rifiuti, in applicazione di quanto previsto dagli articoli 20 e 23 del D.Lgs.n.22/97. Il Piano, articolato in varie fasi ai fini dell’attuazione, assegnava validità alle proprie previsioni impiantistiche sino a tutto il 2015. Il Consiglio Regionale con la deliberazione del 18 gennaio 2012, n. 14 approvava il piano di Gestione dei Rifiuti del Lazio ai sensi dell’articolo 7, comma 1 della legge regionale 9 luglio 1998, n. 27 (Disciplina regionale della Gestione dei Rifiuti). Il suddetto piano  individuava tra l’altro gli impianti che dovevano ricevere i flussi di rifiuti urbani indifferenziati, che come noto sono gestiti in privativa dai Comuni, mentre le frazioni raccolte in modo differenziato erano destinate al libero mercato. Pertanto costituivano, oggetto di specifica attività di pianificazione, le fasi della gestione dei rifiuti che riguardavano la produzione e la raccolta dei rifiuti urbani, il trattamento meccanico biologico dei rifiuti urbani indifferenziati nonché lo smaltimento dei rifiuti urbani non pericolosi e per i quali vige un principio di autosufficienza di ambito territoriale ottimale. Con riferimento alle discariche ove vengono conferiti gli scarti da trattamento meccanico-biologico e da termovalorizzazione. Il Piano descriveva la situazione attuale della produzione di rifiuti e il relativo fabbisogno di impianti il tutto posto in relazione agli obiettivi di raccolta differenziata da raggiungere a livello regionale secondo quanto disposto dall’articolo 205 del D.lgs 152/2006. Delle altre fasi di gestione, in quanto rientranti nel ciclo dei rifiuti urbani, ancorché sottratte alla privativa. Il Piano contiene una fotografia dello stato esistente, della domanda di impianti e della situazione auspicabile con riferimento al principio di prossimità e di autosufficienza regionale. Il piano suddivide il territorio regionale in cinque ATO a servizio dei quali sono stati individuati gli impianti di trattamento e smaltimento dei rifiuti indifferenziati ai quali i Comuni devono conferire gli stessi. I comuni della Provincia di Latina sono stati suddivisi tra l’ATO Latina e l’ATO Frosinone.”

Non manca poi da Via Costa l’appello ai sindaci, primi responsabili dell’ambiente e del territorio. Il Piano smaltimento rifiuti provinciale è stato solo adottato, se fosse approvato definitivamente dall’Assemblea dei Sindaci  (convocata per domani mattina)  l’intero territorio provinciale  sarebbe maggiormente tutelato e salvaguardato da qualsiasi aggressione umana. E se tutela del territorio e ambiente ci sono state fino adesso, lo si deve anche alla capacità professionale e al senso di responsabilità degli uffici della Provincia di Latina.

A conclusione, si legge sempre nelle “Osservazioni” inviate alla Regione dalla Provincia di Latina: “Il Piano approvato con DCP 12/2016 deve concludere il processo amministrativo di approvazione definitiva per poi avviare la fase di Valutazione Ambientale Strategica (VAS). Sebbene le suddette pianificazioni della Regione Lazio e della Provincia risultino al momento non formalmente perfezionate, si ritiene che non è normativamente sostenibile, ai sensi del D.lgs 152/2006, la possibilità di ammettere una istanza per la realizzazione di una discarica al di fuori della programmazione degli Enti territoriali. Infatti la normativa non prevede la possibilità di sottrarre iniziative in materia di rifiuti urbani alla pianificazione regionale e provinciale, in quanto la gestione di questi, è un servizio pubblico, concepito nella sua  complessità (raccolta, trasporto, smaltimento, recupero) soggetto a disciplina pubblica specifica, basata su un progetto di pianificazione che ha per oggetto la gestione dei rifiuti urbani nel suo complesso, che deve rispondere ai principi di cui agli articoli196, 197,198, 199, 200, 201, 202 e 203 del D.lgs 152/2006, dai quali discende, attraverso una lettura integrata dei vari disposti, una ben definita azione amministrativa degli Enti, ognuno per la parte di competenza, volta a raggiungere la gestione dei rifiuti in modo partecipato e con la massima ottimazione in modo da ridurre al minimo gli impatti ambientali, in un sistema economicamente sostenibile.”

Quindi la motivazione finale: “La proposta progettuale avanzata da un soggetto privato, concernente la realizzazione di una discarica a servizio degli impianti di trattamento dei rifiuti di tutta la Regione, non trova nessuna collocazione all’interno della visione pianificatoria del Lazio nonché della Provincia di Latina.”