INCENDIANO IMPIANTI PER FARNE ALTRI

Dopo l’assoluzione di Cerroni dal reato di associazione a delinquere per traffico illecito di rifiuti e altro nel primo processo a suo carico arrivato a sentenza, si è scatenata una sguaiata campagna padronale per il rilancio dell’impiantistica industriale nel trattamento dei rifiuti.
Sarà stata una coincidenza, ma c’è stata.
E’ pur vero che gli incendi di impianti che si occupano a vario titolo di rifiuti, sono iniziati da anni. IL SOLE 24 ORE ha tenuto diligentemente il conto: 348 incendi in tre anni. La combustione del TMB del Salario si collocherà quindi, al 350° posto, circa.

Questa progressione incendiaria ha comportato la pietosa riproposizione di favole con inceneritori, termovalorizzatori, TMB, digestori anaerobici a biomasse, biogas, biometano, prevedendo questi ultimi anche in consorzi pubblici come quello di Colleferro, e così via lucrando e avvelenando. Senza trascurare le buone vecchie discariche.

Al seguito di questa allegra congrega di venditori di pentole, non stupisce che si accodino gli ambientalisti di governo di Legambiente; che vuole moltiplicare gli impianti anaerobici, abominevoli quasi come gli inceneritori.
Vanno segnalati altri intrallazzatori, aspiranti a cogestire la filiera dei rifiuti: Zero Waste ed i loro osservatori comunali alla ricerca anch’essi di incentivi e poltrone, di qualsiasi tipo.
Nella situazione attuale si impone perciò a popolazione e comitati di respingere queste palesi operazioni di aggressione ai territori e alla salute di chi vive nei siti scelti di volta in volta dal pescecane di turno.

RILANCIARE L’ATTENZIONE E LA MOBILITAZIONE DI MASSA CONTRO QUESTE SCHIFEZZE PER L’AUTORGANIZZAZIONE POPOLARE

COORDINAMENTO REGIONALE ENERGIA RIFIUTI