La voltura dell’AIA (Autorizzazione Integrata Ambientale) dell’agosto 2009 alla società ColleVerde srl affittuaria del TMB di Pontina Ambiente, consente al sig. Cristiano Cesaro di trattare i rifiuti come già fatto da Manlio Cerroni fino a tre anni fa.
Il ripristino del TMB (Trattamento Meccanico Biologico) di Roncigliano-Albano comporta una nuova ondata di rifiuti per i prossimi vent’anni.
Vengono cancellate le proteste contro i miasmi ai cancelli della discarica; dimenticate le centinaia di sforamenti degli inquinanti in falda; stracciati i verbali della ASL RM6 e gli atti delle amministrazioni locali.
La stessa mano che nel 2015 aprì il riesame dell’AIA 2009, abbattuta dal verbale ARPA del 2014, torna oggi ad autorizzare il duo Cerroni-Cesaro.
L’immarcescibile Manlio si sente autorizzato a nuove avventure anti popolari dalle scandalose assoluzioni del Tribunale di Roma e dalla comode indagini del PM di Velletri che a tre anni e mezzo dall’incendio comunica che l’inchiesta è in istruttoria preliminare, così aumenta il voltastomaco.
Il signore di Eraclea-Venezia ha il permesso di ricostruire lo stesso impianto fallito e bruciato e produrrebbe lo stesso combustibile da rifiuti delle truffe cerroniane, la stessa FOS (Frazione Organica Stabilizzata) da smaltire in discarica, magari nel 7° invaso, anche se non volturato.
Questa operazione non fornisce un servizio al territorio, ma favorisce chi cerca di sfruttare il disastro romano dei rifiuti facendolo pagare agli ingenui burini.
I comuni dei Castelli romani, dopo le mobilitazioni contro inceneritore e altre nocività, hanno voltato pagina nella gestione dei rifiuti.
Ora c’è da andare avanti, colpire i nuovi pescecani a valle delle differenziate tipo EcoX; respingere i prossimi avvelenatori di territori con BIOGAS, BIOMETAMO, BIOMASSE.
SICURAMENTE NON SI PUO’ TORNARE ALLA PREISTORIA: TMB, DISCARICA, INCENERITORE