L’INCENERITORE DI ROMA CHE VOGLIONO FARE DIETRO LE NOSTRE CASE CONTINUA AD AVANZARE – DOBBIAMO FERMARLO
Sta per finire il periodo che Gualtieri si è dato per raccogliere le cosiddette manifestazioni di interesse. Agli inizi di marzo si dovrebbe aprire la fase del bando di gara per l’assegnazione dell’impianto. ACEA ha annunciato di aver pronto il progetto e di aver preso accordi con altri gruppi industriali. I nuovi padroni della Regione hanno già da tempo approvato la devastante “soluzione” di Gualtieri. Questo enorme forno che brucerà 600 000 ton/anno per tutto il periodo della sua vita operativa, cioè decine di anni, è un attentato alla salute e alla vita di tutte le popolazioni del circondario. Emissioni di sostanze tossiche cancerogene, enormi consumi di acqua in una zona già compromessa dal punto di vista idrogeologico, produzione di rifiuti speciali come ceneri pesanti e leggere da allocare in discarica, mutazione del microclima, su tutto questo il progetto di Gualtieri passa come un rullo compressore. A noi sembra chiaro che il ricorso ai tribunali amministrativi, come facciamo da tempo, non è sufficiente, come dimostra l’ultima sentenza TAR di gennaio che respinge il ricorso del Comune di Albano e dei cittadini contro le autorizzazioni regionali per altri impianti per rifiuti. Pure le opposizioni di sindaci e delle amministrazioni locali non bastano se si limitano ai ricorsi legali e ai manifesti e banner. Servono atti di contrasto adeguati, per esempio la dichiarazione della discarica di Roncigliano come sito a forte rischio ambientale e vietare ogni nuova costruzione nel raggio di 5 km, compreso il mostro di Gualtieri.
MA SOPRATTUTTO SERVE LA MOBILITAZIONE DI TUTTI NOI DONNE E UOMINI DI QUESTO TERRITORIO, SENZA LA QUALE PESCICANE DI OGNI SORTA CONTINUERANNO A CALPESTARCI.
CI DOBBIAMO FAR VEDERE QUI E ALTROVE OGNI VOLTA CHE SERVE PER BATTERE LO SCHIFO.
A NOI NON PIACE IL GRANDE FORNO:
Si avvicina sempre più il momento in cui verrà varato il progetto per la costruzione di un nuovo inceneritore da 600 mila tonnellate a S. Palomba, in una zona molto vicina, tra l’altro, alla discarica di Albano, dove da anni aumentano a dismisura i metri cubi di rifiuti con relative ripercussioni a livello ambientale, ripercussioni sulla salute dei cittadini e delle cittadine, con aumento dell’inquinamento delle falde acquifere. La costruzione del nuovo inceneritore rientra in un piano molto più ampio dove è prevista anche la costruzione di biodigestori anaerobici in altre zone di Roma Nord e la costruzione della quarta linea dell’inceneritore di S. Vittore. Il sindaco di Roma e della Città metropolitana chiede a gran voce anche l’apertura dell’illegittimo TMB all’Inviolata di Guidonia. Tutto voluto da Gualtieri nella veste di commissario straordinario per il Giubileo, che scavalca completamente il piano regionale del 2020 pur essendo nati tutti e due dalla stessa area politica. Stiamo attraversando una fase di crisi energetica, dove la speculazione e la rincorsa ai profitti la fanno da padroni, in cui rifioriscono i nostalgici che richiedono la riapertura delle centrali a carbone e la costruzione di nuove centrali nucleari, annullando completamente la volontà popolare che in ben due referendum disse No al nucleare così come disse SI’ all’acqua pubblica (altra truffa ordita dai partiti che vogliono mettere la risorsa idrica in mano ai privati). Sappiamo e denunciamo con forza che tutto questo ha lo scopo di mettere da parte quella che per noi è la vera soluzione al problema per lo smaltimento dei rifiuti: LA RACCOLTA DIFFERENZIATA (col sistema porta a porta) e la riduzione della produzione dei rifiuti, con recupero di materia ed impianti di compostaggio aerobico. Roma non arriva al 40% di raccolta differenziata, aumentarla è il vero impegno che deve prendere Gualtieri nei confronti della città che vuole amministrare. I costi saranno sicuramente inferiori a quelli della costruzione del nuovo inceneritore. I vantaggi dal punto di vista ambientale, della salute e dell’inquinamento sono notevoli. Ma questo ovviamente porterebbe meno soldi nelle tasche di chi fino ad oggi ha speculato sul business dei rifiuti e che vuole continuare a farlo. I costi per la costruzione del nuovo inceneritore sono altissimi, dai 700 milioni in su, i livelli di emissione di sostanze tossiche aumenteranno, occorrerà una enorme quantità di acqua che verrà sottratta ai cittadini e alle cittadine proprio adesso che siamo in piena siccità, che si parla di razionamento dell’acqua nelle case, di fiumi prosciugati a causa dei cambiamenti climatici, impedendo ad agricoltori e allevatori di portare avanti le loro attività. Questa è la transizione ecologica con cui la politica si riempie la bocca? Lottare contro tutto questo è un nostro preciso dovere da cui nessuno e nessuna si deve sottrarre. Per questo invitiamo tutti i comitati, le associazioni, i movimenti e la società civile ad unirsi e partecipare alla manifestazione che si terrà il 15 ottobre dalle 10,30, a Roma in Piazza SS. Apostoli.