Comunicato stampa sul presidio di lunedì 2 agosto in discarica

 

RONCIGLIANO ALBANO 2 AGOSTO

SONO ENTRATE IN DISCARICA

LE PRIME 24 Tonnellate  DI MONNEZZA ROMANA.

  Il tempo prossimo dirà se questa prepotenza di Raggi Zingaretti-questura-prefettura sarà stata una vittoria di Pirro.

L’ampiezza della mobilitazione popolare che ha inchiodato per ore sull’Ardeatina, il mezzo della Galeria trasporti lascerebbe ben sperare.

E’ venuto alla luce con chiarezza l’imbroglio di  Cerroni.Raggi Zingaretti ordinavano ciè a Ecoambiente di accettare i rifiuti romani, ma oggi Ecoambiente non aveva la pesa nè una strada adatta ai mezzi pesanti, così i truffatori coperti da prefettura e questura hanno pesato presso Colleverde, che amichevolmente ha trasferito l’omaggio al VII invaso.

Quindi, Pontina Ambiente, Ecoambiente, Colleverde è sempre la stessa monnezza.

Ma prefettura e questura non hanno paura del ridicolo, loro applicano la legge di Pulcinella che le fidejussioni depositate con lo sconto venerdì scorso andavano pagate 21 mesi fa, pena decadenza dell’Autorizzazione integrata Ambientale è cosa di nessuna importanza.

Il fatto che l’ARPA ancora il 15 giugno scorso comunicasse per tutto il 2020 un catalogo di lunghezza inconsueta di inquinanti organici e inorganici in falda, nulla importa.

Che le bonifiche avviate nel 2011 e 2015 siano fallite e che oggi l’ARPA non sappia in capo a chi siano queste bonifiche, pure questo è irrilevante.

Oggi scade l’ordinanza Zingaretti,  da domani siamo in regime Raggi, decine di compattatori in arrivo, la mobilitazione continua.

coordinamento contro inceneritore di Albano.

L’attenzione resta alta

In questi giorni, gli abitanti dei villaggi hanno costantemente presidiato i cancelli della discarica per monitorare la situazione. Lunedì potrebbero arrivare i compattatori da Roma, pertanto è necessaria la presenza di tutte e tutti i cittadini dei castelli Romani, per ribadire ancora una volta che il sito  di Roncigliano va chiuso una volta per tutte e bonificato. Questo territorio ha già pagato anni di scelte ambientali scellerate e politiche di comodo, adesso è arrivato il momento che sia la popolazione a dire la sua!

Pertanto, lanciamo l’appuntamento per lunedì 2 agosto, a partire dalle ore 6, di fronte ai cancelli della discarica di Roncigliano, via Ardeatina km 24.650

Presidio in discarica

Stamattina il coordinamento contro l’inceneritore, insieme ai cittadini e alle cittadine dei villaggi adiacenti la discarica, si sono mobilitati all’alba per presidiare i cancelli dell’impianto di Roncigliano in attesa dei compattatori da Roma, che fortunatamente stamane non sono arrivati. L’attenzione della popolazione sul territorio resta alta, perché il sito di Roncigliano non deve riaprire, bensì chiudere ed essere bonificato definitivamente!

Ricordiamo a tutte e tutti l’assemblea di domani del coordinamento,  che si svolgerà presso il villaggio Ardeatino dalle ore 21, per organizzare l’opposizione popolare alla riapertura del sito di Roncigliano.

Comunicato stampa per la manifestazione di sabato 24 luglio

In vista dell’arrivo dei compattatori che lunedì 26 luglio porteranno da Roma i rifiuti alle nostre case

SABATO 24 LUGLIO ORE 18 MANIFESTAZIONE IN PIAZZA S. PIETRO AD ALBANO per mandare forte e chiaro ai destinatari il NO di cittadini e comitati a qualsiasi ipotesi che non sia la chiusura definitiva della discarica di Roncigliano e la bonifica degli invasi e delle falde idriche.

Nella nuova ordinanza firmata il 16 luglio, la sindaca di Roma e della Città Metropolitana Virginia Raggi ha disposto una deroga ai limiti dell’AIA/2009 e confermato  l’invio a Roncigliano di  Albano Laziale fino a 1100  ton al giorno di scarti putridi di rifiuti indifferenziati in uscita dai TMB cittadini, che vogliono dire 50 camion da 20 ton, andata e ritorno per 180 giorni e 200mila tonnellate di rifiuti nel VII invaso già quasi colmo e maleodorante.

A questa ordinanza si è aggiunta quella emessa nella stessa data dal presidente della Regione Nicola Zingaretti che limita il quantitativo e fissa la durata del conferimento al 2 agosto, ma sostanzialmente avalla il conferimento dei rifiuti ad Albano, mettendo in imbarazzo la giunta a guida PD del Comune di Albano dichiaratasi contraria.

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La discarica di Albano deve essere chiusa per sempre

Ieri 1 luglio 2021,  come Associazione contro tutte le nocività – Coordinamento No Inc, Alternativa Sostenibile, Comitato Risanamento Ambientale, Coordinamento Energia Rifiuti Lazio, nel corso di una video riunione, abbiamo richiesto al direttore regionale dott. Vito Consoli, subentrato di recente al posto dell’inquisita ing. Flaminia Tosini, di valutare e fornirci risposte sulla serie di anomalie e forzature delle procedure amministrative formulate nelle determinazioni regionali del 31 ottobre 2019  e del 5 ottobre 2020 a firma della stessa dirigente.

Atti grazie ai quali la validità dell’Autorizzazione Ambientale (AIA) del 2009, benché dichiarata defunta nel 2019 è stata protratta fino all’ottobre 2024 e poi volturata alla soc. ColleVerde per il TMB e alla soc. Ecoambiente  per il VII invaso.

Con la conseguenza che in questo momento il VII invaso è disponibile per ingoiare rifiuti e permette a una qualsiasi Raggi di tentare l’operazione.

Al riguardo abbiamo chiesto risposte sull’avvenuto deposito o meno dei documenti richiesti dalla Regione alla soc. Ecoambiente entro il 5 aprile 2021ai fini della voltura dell’AIA, in caso contrario la determina del 5 ottobre 2020 dovrebbe essere dichiarata decaduta.

Abbiamo infine chiesto al dott. Consoli di intervenire sull’altra anomalia, grazie alla quale l’Arpa Lazio, a fronte dell’accertato e continuato inquinamento organico delle falde, esegue controlli solo biennali e solo su quattro pozzi anziché su tutti quelli presenti nel sito. Benché sia formalmente aperto un procedimento di bonifica, non se ne vedono i segni, come non li abbiamo visti nella bonifica farsa del 2016.

Non abbiamo avuto risposte ma solo ascolto e disponibilità a studiare atti e documenti, mentre non aspetta e incombe la minaccia dell’ordinanza Raggi incurante del suo palese conflitto di interessi  e dei disastri dei piani rifiuti capitolini.  

Il silenzio delle istituzioni sul sito di Roncigliano è assordante

Dopo quarant’anni di discarica, venticinque di TMB, esalazioni, falde idriche compromesse da inquinanti più vari, ci troviamo all’ultima puntata riassunta dal contratto di locazione tra Pontina Ambiente e Colleverde srl che prevede la ricostruzione del TMB incendiato quattro anni fa e il suo uso per i prossimi vent’anni.

La determina regionale del 30 ottobre 2019 che concede la voltura di una incerta AIA del 2009 relativa al VII invaso, ma fatta passare come rinnovo autorizzativo dell’intero sistema impiantistico, rimane operante e dilatata fIno al 2024.

Dopo la manifestazione popolare del 7 dicembre ad Albano e il presidio alla Regione del 28 febbraio, un cupo silenzio è calato sulla vicenda. Non parla l’amministrazione di Albano benchè titolare del ricorso al TAR, non si fa sentire la locale ASL, mentre gli ultimi pochi prelievi ARPA sanciscono l’inquinamento da idrocarburi in tre pozzi su quattro.

Le sentenze del TAR e del Consiglio di Stato che hanno respinto le richieste di sospensiva dell’ordinanza regionale offendono i fatti e l’intelligenza comune costituendo un pessimo precedente per il prossimo giudizio di merito al TAR. Leggi tutto “Il silenzio delle istituzioni sul sito di Roncigliano è assordante”

A Roncigliano ancora idrocarburi clorurati nelle falde

Non avevamo dubbi che la “bonifica” delle acque che scorrono sotto la discarica di Albano, decisa da Pontina Ambiente nel 2016, fosse una ridicola farsa. L’aveva chiesta la Regione con grave ritardo e omissioni, dopo la valanga di violazioni dell’AIA accertate da Arpa Lazio nel 2014 e dopo che, dal 2010 al 2016, lo stesso ente aveva accertato inquinamento da idrocarburi cancerogeni nelle falde a valle e all’interno  del sito di Roncigliano, in 24 casi e 7 pozzi diversi.

L’incendio del giugno 2016 e il sequestro temporaneo del complesso avevano steso una cortina fumogena impenetrabile sulla presunta bonifica del pozzo F1B, che si diceva fosse in corso. Ogni giorno 53mc di acqua passati in un bidone a carboni attivi e reimmessi in falda. Una goccia nel mare. Avevamo già contestato questo sistema come del tutto inattendibile in Conferenza del riesame. L’analisi negativa del 2017 aveva convinto qualcuno che fosse tutto risolto.

Ma a novembre scorso, dopo un assurdo vuoto di due anni nei controlli e limitandoli a soli 4 pozzi, Arpa ha certificato l’ennesima presenza di 1,2-dicloro-propano nel pozzo F1B, circa il triplo della concentrazione limite. Ne siamo venuti a conoscenza solo ora dopo accesso agli atti.

La stessa Arpa a fine 2019 ne aveva inviato comunicazione alla Regione, alla Città Metropolitana e alla soc. ColleVerde, ma non ritenne però di informare il Comune di Albano, la Asl RM6 e l’autorità giudiziaria, considerando già attivo il procedimento di bonifica.

Mentre l’emergenza costringe noi a casa, da parte degli enti, Regione in primis, silenzio tombale su questo ennesimo gravissimo caso di inquinamento delle falde e sul presunto avvio della bonifica che si somma al silenzio sulle operazioni di riattivazione del TMB da parte della soc. Colle Verde, sulla messa in sicurezza e tombamento dei vecchi invasi, sulle decine di prescrizioni inattuate che riguardano il VII invaso, vera e propria bomba ecologica, oltretutto a rischio di riapertura.

Sappiamo che i danni provocati in oltre 30 anni dalla discarica alla qualità dell’aria, alle acque sotterranee e alla salute dureranno ancora per molti anni.

Nonostante le attuali limitazioni alla possibilità di riunione e mobilitazione, sta a noi trovare comunque forme e modi per contrastare omertà, silenzi e ogni attività di rimessa in moto e pretendere la bonifica definitiva e la chiusura tombale dell’intero sito.