Fognatura e rete idrica a Montagnano: breve cronistoria della vergogna

Era il lontano luglio 2016,  una comparsata dell’ex sindaco Luca Di Fiori durante uno dei nostri tanti presidi davanti alla discarica di Roncigliano a seguito dell’incendio al TMB, ci comunicava che la Regione aveva sbloccato il finanziamento per l’allaccio al depuratore intercomunale dei Castelli delle fogne dei villaggi di Montagnano.

Ottobre 2016 durante una nostra manifestazione sotto la Regione, ricevuti da quest’ultima apprendemmo che erano stati stanziati, ma non erogati, un milione 380mila euro a favore del Comune di Ardea per realizzare gli impianti fognari dell’area di Montagnano e l’allaccio al depuratore intercomunale dei Castelli.

Nel 2017 dopo l’insediamento della consigliatura Savarese M5S ci presentammo con tutti gli incartamenti dal Presidente del Consiglio Lucio Zito che chiaramente all’oscuro di tutto accolse benevolmente, solo in apparenza, le notizie riferitegli.

Da quel momento in poi un susseguirsi di notizie:

  • Verifica e modifica del progetto per l’attraversamento del fosso consortile, presentato in Regione per l’approvazione.
  • Due cittadini non vogliono cedere un pezzo di terra per poter posizionare  le pompe, iniziano le trattative. Ancora oggi, la situazione sembra non essere ancora risolta ma di contro non risulta più come problematica che possa bloccare i lavori.
  • Alla Regione risultano ancora dei debiti comunali da saldare.
  • Il Comune incontra la Regione, il problema sembra risolto.
  • Zito dovrebbe dare incarico al dirigente Calcagni di contattare la soc. Idrica Spa.
  • Calcagni riferisce che Idrica non inizia i lavori se non vede il dinero.
  • Fermi tutti in Regione: risultano ancora debiti addirittura risalenti al 2012 per l’abbattimento di palazzine in zona Salzare si deve tornare a parlare con la ragioneria della Regione.
  • La Regione accetta il pagamento dilazionato in 20 anni, a parole, perché al 29 settembre 2020 gli atti propedeutici alla dilazione non erano stati ancora evasi.
  • Analogo stallo per la rete idrica pubblica: dopo l’incontro nel 2017 tra sindaco Di Fiori, un dirigente di Acea Ato2 e il responsabile di Idrica, concluso con la lettera di incarico ad Acea, tre anni  di oscillazioni inconcludenti della giunta, tra rinnovo della concessione ad Idrica o affidamento della gestione di reti e depurazione ad Acea.

PRESIDIO POPOLARE AD ARDEA- VENERDI’ 5 LUGLIO ore 10,30 sotto il municipio via Garibaldi

Nell’assemblea del 14 giugno scorso svolta nel villaggio ARDEATINO con i cittadini di Montagnano e Valle Gaja abbiamo preso atto della mancanza dei servizi essenziali a partire da fognatura e acquedotto pubblico. Ciò accade a 10 anni di distanza dagli accordi di programma sottoscritti da Regione e Comune
mentre la popolazione residente consta di migliaia di persone diverse, presenti da 40 anni.

Per ciò che riguarda le fogne siamo in presenza di un progetto esecutivo, ancorché insufficiente a coprire tutta la zona, di un finanziamento regionale riconosciuto da tutti, della disponibilità dei terreni per le opere necessarie, ci pare quindi che sia arrivato il momento di mettere fine a questa storia, cominciare i lavori e avviare un nuovo progetto per coprire tutta l’area.

Sul fronte acquedotto ci siamo resi conto da molto tempo che la municipalizzata IDRICA non è in grado di portare l’acqua ai villaggi mentre la discarica di RONCIGLIANO ha reso inutilizzabili i pozzi a causa della presenza di arsenico, fluoro e inquinanti oltre i limiti, in qualche caso la ASL ha formalmente inibito l’uso dell’acqua di pozzo per uso umano.

In questa situazione IDRICA, dopo aver confessato di non essere in grado di assicurare neanche un servizio di autobotti, ha sottoscritto insieme al comune la cessione delle competenze sulla zona ad ACEA che si impegnava all’opera acquedottistica. Due mesi fa abbiamo saputo di un preventivo presentato dalla STO-ACEA che sarebbe stato considerato “non conveniente“ da amministrazione e municipalizzata, abbiamo chiesto questo documento, ma fanno finta di non capire, allora proviamo a dirglielo a voce.

Deve essere chiaro, non si può attendere altri 40 anni, ma neanche il novembre del 2020 per sapere se Idrica ci sarà o no, cosa che ci interessa nei limiti in cui il servizio sia effettivamente e rapidamente erogato.

SAVARESE, PEZZOTTI E CALCAGNI HANNO IL DOVERE DI DIRCI ENTRO QUANTI GIORNI, AL MASSIMO SETTIMANE, COMINCERANNO I LAVORI DELLE FOGNE E A SEGUIRE L’OPERATIVITA’ DELL’ACQUEDOTTO.

ASSEMBLEA DEI CITTADINI DEL 14 GIUGNO