La regione conferma la riapertura della discarica di Roncigliano

DISCARICA DI RONCIGLIANO, ALBANO, VII INVASO.
LA DIRIGENTE DELL’AREA RIFIUTI DELLA REGIONE LAZIO, ING. FLAMINIA TOSINI, CONFERMA L’APERTURA DEL VII INVASO, MA DIMENTICA I VERBALI DA LEI SOTTOSCRITTI IN OCCASIONE DELLE SEDUTE DEL RIESAME DELL’AIA B3695/2009
In occasione della conferenza dei servizi per l’abominevole proposta di nuova discarica in località Colli del Sole-Aprilia, contro la quale abbiamo presentato le nostre osservazioni, abbiamo interpellato la direttrice che ci ha detto tre cose : “Il settimo invaso era aperto prima, rimane aperto ora”, “La revisione dell’AIA riguarda solo l’impianto di TMB”, “Visto che il settimo invaso è sempre rimasto aperto, non devo informare il Comune di Albano”.
Per questi motivi dunque, non si capisce il bisogno di scrivere a RIDA AMBIENTE, AMA, Prefettura, Roma Capitale che all’inizio di maggio si era svolta una riunione con la Pontina Ambiente “al fine di riattivare…la discarica…”.
Una discarica fuori legge perché troppo a ridosso delle abitazioni, nociva e inquinante perché nei suoi otto invasi sono stati abbancati rifiuti instabili e pericolosi.
Circa il secondo punto, i verbali del procedimento del Riesame della Determina B3965/2009 (AIA) illustrano un confronto sulla realizzazione di nuovi piezometri (pozzi spia), sul nuovo piano di monitoraggio delle falde, nonché sullo svolgimento di tavoli tecnici per definire i criteri di misura delle molestie olfattive e dei limiti massimi accettabili; tutti argomenti inerenti la gestione degli invasi, non solo dell’impianto TMB, che resta carbonizzato e su cui sono in corso le indagini da parte della Procura della Repubblica di Velletri, da cui attendiamo ancora precise risposte.
Per finire, o la Tosini soffre di amnesie, o ci sta prendendo in giro.
Non ci rassicurano le dichiarazioni degli amministratori di Albano che continuano a dichiararsi non informati dalla Regione Lazio.
In attesa di spiegazioni esaurienti o delle risposte nell’area Rifiuti della Regione alle nostre richieste di accesso agli atti, restiamo perciò preoccupati e pronti alla mobilitazione e al conflitto.