Condannata la Eco Italia 87 (Gruppo Cerroni) per aver costruito e sviluppato il sesto invaso della discarica dell’Inviolata di Guidonia senza la necessaria autorizzazione paesaggistica

Riceviamo e inoltriamo il comunicato del Comitato per il Risanamento Ambientale di Guidonia

E’ stata emessa la mattina del 4 gennaio la sentenza di primo grado del Tribunale penale di Tivoli sull’annosa vicenda riguardante la discarica dell’Inviolata di Guidonia, gestita dal 1991 dalla Eco Italia 87 srl, una delle tante società facenti capo al gruppo imprenditoriale di Manlio Cerroni. Il giudice Emanuele De Gregorio – che aveva chiesto ed ottenuto di sottoporre il sesto invaso della discarica a provvedimento di sequestro cautelare fin dal 2014, dopo l’esposto da parte di alcune associazioni locali aderenti al Comitato per il Risanamento Ambientale – ha condannato ad un anno di reclusione gli imputati Angelo Deodati, Francesco Rando, Paolo Magrini ed a pagare 20.000 euro di sanzione per aver infranto il dettato normativo che prescrive la necessità di acquisire l’autorizzazione paesaggistica, all’interno della procedura di AIA regionale. Inoltre, ai sensi dell’art. 181 del “Codice Urbani” (il Dlgs 42/2004), gli imputati sono stati condannati alla “rimessione in pristino dello stato dei luoghi a spese del condannato”. Ciò significa che il sesto invaso della discarica (alto ben 147 metri slm e contenente oltre 400.000 metri cubi di rifiuti) dovrà essere trasferito altrove a cura del Gruppo Cerroni. E’ stato anche riconosciuto il diritto al risarcimento del danno da parte del Comune di Guidonia Montecelio, costituitosi parte civile nel processo per un importo pari a 4.500 euro. E’ stata quindi accolta la tesi dei PM (prima Stefania Stefanìa, poi sostituita da Antonio Altobelli) che hanno ripercorso, nella richiesta di rinvio a giudizio e poi in dibattimento, l’iter delle concessioni da parte della Regione Lazio: ai tempi della Giunta guidata da Piero Marrazzo, con la Determina n. B0526 (a firma del Direttore del Dipartimento Territorio, Raniero De Filippis) del 23 febbraio 2009 per il rilascio dell’ Autorizzazione Integrata Ambientale alla Eco Italia 87 per l’apertura del nuovo invaso (il sesto!) all’Inviolata di Guidonia per il conferimento di 380.000 mc di rifiuti urbani, che si aggiungono agli ulteriori 25.000 mc della “variante non sostanziale”; e l’Ordinanza d’emergenza n. Z00002, emessa il 12 agosto 2013 dal vicepresidente regionale, Massimiliano Smeriglio ai tempi della prima Giunta Zingaretti. Entrambe le autorizzazioni sono state bocciate dal giudice amministrativo, sempre su ricorso delle medesime associazioni locali. Leggi tutto “Condannata la Eco Italia 87 (Gruppo Cerroni) per aver costruito e sviluppato il sesto invaso della discarica dell’Inviolata di Guidonia senza la necessaria autorizzazione paesaggistica”

INCENDIANO IMPIANTI PER FARNE ALTRI

Dopo l’assoluzione di Cerroni dal reato di associazione a delinquere per traffico illecito di rifiuti e altro nel primo processo a suo carico arrivato a sentenza, si è scatenata una sguaiata campagna padronale per il rilancio dell’impiantistica industriale nel trattamento dei rifiuti.
Sarà stata una coincidenza, ma c’è stata.
E’ pur vero che gli incendi di impianti che si occupano a vario titolo di rifiuti, sono iniziati da anni. IL SOLE 24 ORE ha tenuto diligentemente il conto: 348 incendi in tre anni. La combustione del TMB del Salario si collocherà quindi, al 350° posto, circa.

Questa progressione incendiaria ha comportato la pietosa riproposizione di favole con inceneritori, termovalorizzatori, TMB, digestori anaerobici a biomasse, biogas, biometano, prevedendo questi ultimi anche in consorzi pubblici come quello di Colleferro, e così via lucrando e avvelenando. Senza trascurare le buone vecchie discariche.

Al seguito di questa allegra congrega di venditori di pentole, non stupisce che si accodino gli ambientalisti di governo di Legambiente; che vuole moltiplicare gli impianti anaerobici, abominevoli quasi come gli inceneritori.
Vanno segnalati altri intrallazzatori, aspiranti a cogestire la filiera dei rifiuti: Zero Waste ed i loro osservatori comunali alla ricerca anch’essi di incentivi e poltrone, di qualsiasi tipo.
Nella situazione attuale si impone perciò a popolazione e comitati di respingere queste palesi operazioni di aggressione ai territori e alla salute di chi vive nei siti scelti di volta in volta dal pescecane di turno.

RILANCIARE L’ATTENZIONE E LA MOBILITAZIONE DI MASSA CONTRO QUESTE SCHIFEZZE PER L’AUTORGANIZZAZIONE POPOLARE

COORDINAMENTO REGIONALE ENERGIA RIFIUTI

 

Le Toghe nere hanno assolto Cerroni

Lui è il benemerito della nazione, noi persecutori ignobili.

Abbiamo assistito ad un differente processo, nei quattro anni e cinque mesi delle 81 udienze… Abbiamo sentito che i funzionari regionali scrivevano le sospensive e le autorizzazioni a casa dell’avv. Presutti, uomo di Cerroni, come è accaduto per l’Inceneritore di Albano. Abbiamo sentito confermare il soprabbancamento di decine di migliaia di tonnellate di rifiuti nella discarica di Roncigliano lucrando sui costi di ammortamento. Nell’ultima udienza ancora è stato confermato che il TMB della Pontina Ambiente, quello bello, andato a fuoco due anni fa, ha prodotto in media tra il 2008 e il 2011 il 6% di CDR invece del 29% previsto nei contratti con i Comuni, che hanno quindi sopportato costi con dovuti. E’ stato assodato che in discarica è stato stoccato di tutto, compreso il CDR non accettato per la combustione, o prodotto in eccesso. E’ provato che COLARI ha fatto sparire in discarica 1,3 milioni di materiali di scavo ai Monti dell’Ortaccio, senza uno straccio di autorizzazione. E si potrebbe continuare…

Ma i giudici hanno ritenuto irrilevante tutto ciò, compresa la “coda alla vaccinara” del fu Di Carlo; ma neanche hanno visto Fegatelli (Regione), sempre accanto a Rando (COLARI) in aula, piegato in modo riconoscente davanti al padrone. I Tribunali non sono interlocutori buoni degli interessi del popolo lavoratore; oggi siamo confermati in questo giudizio: TRA CANI NON SI MORDONO, o meglio: TRA GIUDICI E PADRONI C’E’ UNA INSUPERABILE OMOGENEITA’ DI INTERESSI E DI CLASSE.

Adesso la Prefettura revocherà l’interdittiva antimafia al Gruppo COLARI di Cerroni che ricomincerà la sua corsa in vista del Nuovo Piano Regionale dei Rifiuti.

Qui da noi abbiamo da controllare bene quello che accadrà a Roncigliano e a tutti i progetti vicini: Colle del sole (Aprilia) Montagnano (Ardea) Torre Maggiore (Pomezia) ma anche Colleferro.

Conoscevamo i nostri nemici, adesso li conosciamo meglio.

NON MANCHERA’ MAI LA NOSTRA OPPOSIZIONE

Coordinamento contro l’inceneritore di Albano

Comunicato sull’ incontro con l’ing. Flaminia Tosini

Il 24 settembre abbiamo incontrato la responsabile della Direzione Regionale Ambiente e Rifiuti, ing. Flaminia Tosini per porle precise domande sulle tante criticità, tutt’ora immutate, prodotte dalla dissennata gestione della discarica Pontina Ambiente di Albano Laziale e sulla possibilità che riapra il conferimento dei rifiuti nel VII invaso.
Alle domande sulla mancata caratterizzazione delle falde, sulla bonifica dei pozzi inquinati e dei vecchi invasi, sulla realizzazione dei nuovi pozzi spia previsti, sulla captazione ridicola del biogas e del percolato, sui controlli delle emissioni degli impianti di combustione del biogas e di quelle diffuse, sui mancati o ridotti controlli di Arpa delle acque di falda, sono seguite risposte elusive, reticenti o non risposte.
Abbiamo il documento regionale che testimonia i suoi contatti con Rida e Pontina Ambiente per riaprire il conferimento nel sito di Roncigliano ma lei ha glissato, non mancando di farci sapere che ritiene necessarie altre discariche. Ecosicura attende con ansia.
Sul punto mancate bonifiche e caratterizzazione idrogeologica si è ripetuta la collaudata tecnica dello scarica barile verso altra Direzione Regionale, Città Metropolitana e Comune di Albano. Leggi tutto “Comunicato sull’ incontro con l’ing. Flaminia Tosini”

Comunicato discamping 2018

Sabato 21 e domenica 22 luglio si è svolto presso il villaggio Ardeatino nel comune di Ardea, nelle immediate vicinanze della discarica di Albano – Roncigliano, il nono discamping contro tutti gli inceneritori, discariche, centrali a biomasse. Anche quest’anno la partecipazione sia alle assemblee che ai momenti di socialità ha confermato la determinazione a proseguire la mobilitazione contro tutte le confraternite industriali vecchie e nuove sempre intenzionate a lucrare sulla gestione dei rifiuti calpestando le più elementari necessità delle popolazioni vicine o meno agli impianti.

Oltre alle realtà rappresentate nel Coordinamento hanno preso parola compagni da Guidonia, Gallicano (Coord. Rifiuti Energia Lazio) e da Pomezia; la due giorni di quest’anno, inoltre è caduta in concomitanza delle fasi conclusive del  processone contro il clan Cerroni, dove abbiamo incassato vergognose provocazioni, soprattutto da parte dell’avvocato Diddi, e di una serie di nervosi provvedimenti regionali che non lasciano intravvedere nulla di buono.

Oltre al sostegno alla vertenza sorella contro la cementificazione di Marino-Divino Amore, gli impegni per il prossimo futuro prevedono l’opposizione alla colmatura del VII invaso di Roncigliano, alla apertura della discarica ECOSICURA di Casalazzara-Aprilia, al rivisto progetto, ora biometano, della SUVENERGY in Torre Bruno – Ardea, mentre sul versante di Colleferro oltre alle note vicende dell’inceneritore e della discarica Colle Fagiolara in riapertura, si annuncia, con la benedizione della giunta Sanna e soci un nuovo progetto a recupero di energia da biogas molto verde e molto infame che si aggiunge al “bio”metano di Artena.

Rimangono le piccolezze locali: partenza del cantiere per le fogne a villaggio Ardeatino-Montagnano, ripresa dei contatti con Acea per portare finalmente l’acqua pubblica, i servizi minimi cancellati dalla nuova giunta grillina di Ardea a partire dagli scuolabus.

La continuità di questa esperienza anche se di dimensioni non oceaniche e con risultati economici minimi, rimane esemplare.

Coordinamento contro l’inceneritore di Albano

Riapre la discarica di Roncigliano

Nonostante alcuni ci abbiano accusati di generare un inutile allarmismo, quest’oggi ci è giunta l’ufficialità dell’imminente riapertura della discarica di Roncigliano. A renderlo noto è l”ing. Flaminia Tosini della Regione Lazio in una lettera, di cui ne riportiamo il testo in originale, in risposta alla nostra richiesta di accesso agli atti proprio in relazione alle sorti della discarica di Roncigliano.

Invitiamo pertanto tutti e tutte a partecipare il 21 e il 22 luglio alle assemblee pubbliche previste al Discamping, che si volgerà presso il villaggio Ardeatino,  in modo da poter discutere insieme su come portare avanti la mobilitazione.

LA LOTTA NON SI ARRESTA! CONTRO TUTTE LE NOCIVITÀ!

Coordinamento contro l’inceneritore di Albano

 

Tutti/e assolti dall’accusa di interruzione di pubblico servizio!

Lunedì 18 giugno si è svolta presso il tribunale di Velletri l’ultima udienza del processo intentato contro 15 cittadini/e e compagni/e dell’area Albano,Ariccia,Ardea,Genzano,Marino, sulla base di un verbale del commissariato di Albano, che attribuiva ai 15 l’interruzione di pubblico servizio avvenuta il 3 febbraio 2012 in occasione di un presidio spontaneo contro i maleodoranti effluvi prodotti dal VII invaso della discarica di Albano-Roncigliano gestita dalla Pontina Ambiente del gruppo Cerroni.

Il dibattimento con l’intervento di cittadini testimoni e degli imputati ha ampiamente dimostrato la nocività, le numerose illeicità e la malagestione del complesso discarica TMB, centrali a biogas, nonchè la falsità delle ricostruzioni degli agenti di PS operanti.

Alla fine, sia pure a sei anni e mezzo dai fatti e dopo numerosi inutili viaggi in tribunale, tutti cittadini e compagni sono stati assolti perchè il fatto non sussiste, intendendo l’interruzione del pubblico servizio.

Ringraziamo l’avv Flavio Rossi Albertini per l’efficace e paziente cura della causa, attendiamo ora la conclusione del procedimento relativo all’incendio del TMB nello stesso sito avvenuto il 30 giugno del 2016.